Un saluto affettuoso ai Lettori di questo giovanissimo sito.
Vi prego di capire le difficoltà che ho passato per consegnare al web una moltitudine di articoli custoditi in un voluminoso archivio, non sempre informatizzato, inserendoli nelle pagine corrispondenti.
Ho corretto alcuni refusi, ho inserito altre foto non presenti nei libretti e i disegni del Grande Premiato della Edizione del 2008 Lucio Trojano, dedicato ad ognuno dei nostri Garanti, dalla prima Edizione del 1998, del M° Mario Ceroli, alla Accademica Sandra Di Rocco, Edizione 24 del 2023.
Il mio obiettivo:
dovere della testimonianza di un’Associazione viva e fattiva, oggi di 26 anni di “anzianità” (sto scrivendo nell’autunno 2023) nell’ambito del III millennio;
rispetto della eredità sociale e culturale del nostro Fondatore, il Rag. Ennio De Benedictis;
proporre ed incentivare un’esperienza positiva del “ricordo” di Grandi Personaggi della Terra Frentana;
fonte ispiratrice e di stimolo allo Studio dei giovani alunni delle medie e superiori, avendo informato i Digenti Scolastici di Lanciano e Vasto.
Riporto ora un mio pensiero dedicato alla Personalità di Ennio, pronunciato il 23 settembre 2023, alla premiazione della Prof.ssa Sandra Di Rocco, nella presunzione di aver centrato il messaggio del Fondatore e Presidente della Associazione “Il Frentano d’Oro”:
Amore e Bellezza
per
Appartenenza, Cultura, Memoria.
Grazie per la comprensione, Stefano Graziani.
A pie’ pagina, un doveroso ringraziamento.
Il Genio dei Frentani nel Mondo.
Quale attuale Presidente dell’Associazione, nomina indicata dal Rag. Ennio De Benedictis e confermata dal Comitato, lo scrivente Stefano Graziani, in data 19 agosto 2022, dà inizio a questo sito.
LA STORIA.
L’Associazione nasce per volere del grande Amico Ennio, con l’intento di dare continuità al premio “Il Frentano d’Oro” istituito nel 1998 dal Collegio dei Ragionieri e Periti Commerciali di Lanciano, premio che viene assegnato annualmente ad una persona nata nella Frentania, che si è resa benemerita in ambito nazionale ed internazionale nel campo delle scienze, della cultura, dell’arte, della economia e della professione dando lustro alla sua Terra di origine.
L’intento è quello di conservare con atti tangibili, la memoria delle persone che onorano la nostra Terra nei suoi valori più nobili ed elevati dal punto di vista intellettuale, morale, professionale, artistico e filantropico.
È noto che il Ragionier De Benedictis abbia anche voluto onorare la memoria di sei splendide figure di Professionisti con la pubblicazione di libretti a Loro dedicati:
2008: al Prof. Luigi De Cecco ed alla Famiglia Cinerini,
2013: allo Zio Dr. Icilio De Benedictis,
2016: all’Avv. Gennaro Paone,
2017: alle Maestre sorelle Cauli,
2018: al Rag. Giuseppe Carletti.
Con la perdita del Ragionere, avvenuta il 29 giugno 2021, il Comitato ha deciso di concludere le pubblicazioni dei libretti alla memoria proprio con quello dedicato al ricordo del grande Fondatore e Presidente.
Lanciano antica, dall’Archivio Colalé-Rotellini.
COMMENTI SULL’ASSOCIAZIONE.
Marcello De Cecco, Economista, Garante del 1999.
A che serve un premio.
A che serve un premio come il Frentano d’Oro? Credo che, innanzitutto, serva a rafforzare il senso di appartenenza di un piccolo Popolo al suo territorio, specie quando non c’è unità etnica sulla quale fondare tale senso di appartenenza. Nel caso della Frentania, questo è particolarmente vero, perchè molte sono le etnie dalle quali provengono, nel corso dei secoli, i suoi abitanti e tutte si sono felicemente fuse tra loro.
Il Frentano d’Oro serve dunque a mostrare, anno dopo anno, che il territorio è capace di produrre persone che si distinguono abbastanza nei loro settori di attività da acquistare un’eminenza nazionale e internazionale. Lo dico senza imbarazzo, anche se scrivo queste righe solo per compiacere Ennio de Benedictis, fondatore del Premio, ignorando il fatto che io stesso sono stato insignito del Frentano d’Oro, e lo considero uno dei maggiori riconoscimenti che io abbia ricevuto nella mia carriera. Ma io non sono perticolarmente modesto ed Ennio, quando vuole ottenere qualcosa, non demorde fino a quando non ha raggiunto il suo obbiettivo. D’altronde, a conferma definitiva della serietà del Premio, del suo non inchinarsi a poteri palesi o occulti, locali o centrali, stanno le personalità di almeno quindici di coloro che ne sono stati insigniti nelle sedici edizioni che, compresa quella di quest’anno, ed escludendo il caso del sottoscritto, il Frentano d’Oro ha avuto finora. Si studino i curricula di ciascuno di essi e si dovrà concludere che essi sono confrontabili, senza sconti, con quelli dei premiati dai maggiori premi nazionali. Altra caratteristica notevole dei premiati, è la varietà dei campi in cui essi operano. Si va dallo scultore al fisico nucleare, al direttore d’orchestra, al giurista, al medico. La Frentania non ha una popolazione molto numerosa. Eppure, ne sono più che certo, volendo mantenere gli standard di qualità che il Premio è riuscito ad assicurare finora, non solo si sarebbe potuto raddoppiare il numero dei premiati annuali, ma che gli anni avvenire mostreranno, come quelli passati, una assoluta mancanza di penuria di candidati di alto livello. Forse è stato proprio il fondersi tra loro di tante etnie a dare a chi è nato da queste parti la capacità di distinguersi ovunque il destino lo porti ad abitare e a lavorare. Con buona pace dei razzisti!
Congratulazioni quindi ad Ennio de Benedictis, inventore e animatore del Premio. In sua assenza sono certo che le edizioni sarebbero state di meno e che, forse, la scelta dei candidati avrebbe finito per soccombere, come in tanti casi, a motivi e interessi che poco hanno a che fare con la ricerca della eminenza professionale dei candidati. La Frentania dovrebbe essergli assai più riconoscente!
Mario Giancristofaro, Giornalista, 2014.
Lo Storico Domenico Romanelli e le “Ricompense Pubbliche”. Compie quest’anno sedici anni di vita, il Premio “Il Frentano d’Oro”, ma il suo significato autentico affonda nella storia secolare della Gente frentana. Ecco, si dirà, il solito campanilismo duro a morire. E invece no: è tutto scritto e codificato, nero su bianco. Pagina 41, capitolo terzo, del Tomo I: “Scoverte Patrie, di città distrutte, di altre antichità nella regione frentana” di uno storico geniale e rigoroso del Regno di Napoli, l’Abate Domenico Romanelli. Il volume, che si può trovare anche presso la Biblioteca Comunale “Raffaele Liberatore” di Lanciano, è stato stampato a Napoli nel 1805. Scrive ancora Romanelli: “Erano assai prodighi i nostri Frentani e nel dispensar premi e nell’accordare onori ad uomini meritevoli, o mentre vivevano o dopo la morte, per accendere il genio ed animare alle nobili imprese”.
Insomma, le persone che si distinguevano in attività elevate e di particolare interesse, ottenevano quelle che lo Storico chiama “ricompense pubbliche”, e in questo modo si voleva anche spingere i più giovani verso le “nobili imprese”. Sembra di leggere proprio le motivazioni che sono alla base del premio “Il Frentano d’Oro”.
Non sappiamo se il dinamico organizzatore del Premio, Ennio De Benedictis, si sia ispirato proprio alla citazione del Romanelli per istituire questa Associazione: certo è che la manifestazione ne ricalca gli ideali più genuini e significativi. Potrebbe sembrare esagerato scomodare la storia e lo storico Domenico Romanelli per un Premio, sia pure prestigioso come il nostro, ma se provate a scorrere questo Albo d’Oro riportato (nella terza pagina, ndr), e riflettete sulle personalità che, negli anni, sono state premiate, non avrete difficoltà a convenire come davvero il “Frentano d’Oro” possa accostarsi e ricondursi a quelle “ricompense pubbliche” di cui parla il Romanelli.
All’inizio della pagina ho parlato di un doveroso ringraziamento: è per la Bibliografica di Castel Frentano, Casa Editrice dai primissimi anni di vita della nostra Associazione, creatrice dei libretti dedicati ai nostri Premiati, i “Garanti d’Oro”.
Vi lavorano i Coniugi Noé Costantini, nelle persone di Tonino e Sig.ra Nadia.
La loro caratteristica è primariamente la professionalità, altissima, generosa e paziente, dovendo subire da parte del Fondatore Ennio, e poi da me e dal Giornalista Mario Giancristofaro mitragliate di richieste, cambiamenti, aiutini e aiutoni per la messa in opera dei nostri articoli.
Sempre grazie a loro, splendidi interpreti del nostro “dire”.